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Carenza di gas naturale in Europa: di chi è la colpa?
Al vertice di Roma che si è concluso il 31 ottobre, i leader del G20 si sono trovati d'accordo sulla necessità di "rimanere vigili sull'evoluzione del mercato dell'energia" e sulla questione chiave di garantire che l'energia rimanga "accessibile". Guardando all'Europa, nonostante l'approssimarsi della stagione invernale, la crisi energetica non sembra ancora dare segni di un'inversione di tendenza.
Secondo quanto riportato dall'"Economist", a causa del prezzo alto del gas naturale, dal mese di settembre il costo all'ingrosso dell'elettricità in Germania e Francia è aumentato rispettivamente del 36% e del 48%. Dunque molti paesi europei hanno mostrato preoccupazione e questo ha fornito un pretesto ad alcuni media europei per addossare la colpa ad altri paesi.
Ad esempio, alcuni media tedeschi hanno riferito che, poiché le aziende cinesi hanno firmato contratti di fornitura di GNL con esportatori statunitensi, la Cina potrebbe "acquistare" il GNL statunitense. I media britannici hanno persino affermato che la Cina è la causa principale della crisi del carburante nel Regno Unito. Tutte queste osservazioni infondate ignorano i fatti e intendono semplicemente spostare la colpa sugli altri ignorando i propri problemi.
In ogni caso, con l'avvicinarsi dell'inverno e con la feroce crisi in atto, se gli esseri umani – legati da un futuro condiviso – lavoreranno insieme per tenersi al caldo o se agiranno indipendentemente accusandosi a vicenda è un problema che merita di essere considerato con attenzione.
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