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Gruppo imprenditoriale cinese "scioccato e deluso" dai raid dell'UE contro una società cinese
La Camera di Commercio Cinese presso l'Unione Europea (CCCEU) ha dichiarato martedì 23 aprile di essere "estremamente scioccata e delusa" dopo che l'UE ha condotto raid negli uffici di una società cinese in Polonia e nei Paesi Bassi.
Le incursioni, avvenute senza preavviso martedì mattina, miravano a indagare su potenziali sussidi industriali.
"Hanno sequestrato le apparecchiature informatiche dell'azienda e i telefoni cellulari dei dipendenti, hanno esaminato attentamente i documenti d'ufficio e hanno chiesto l'accesso ai dati pertinenti", come rivelato dalla CCCEU.
Il gruppo imprenditoriale con sede a Bruxelles ha criticato l'UE per i "raid ingiustificabili e senza preavviso", sottolineando la mancanza di preavviso e di prove concrete per giustificare tali azioni. Ha sottolineato che "i sospetti riguardanti le sovvenzioni possono essere seguiti con ragionevoli mezzi di indagine".
Il CCCEU ha affermato che le azioni dell'UE inviano un messaggio dannoso non solo alle imprese cinesi ma a tutte le società extra-UE che operano nel blocco.
Il gruppo imprenditoriale ha inoltre condannato l'intenzione dell'UE di utilizzare il regolamento sui sussidi esteri (Foreign Subsidies Regulation, FSR) come strumento per sopprimere le imprese cinesi che operano legalmente in Europa.
Il gruppo ha invitato le autorità europee a smettere di abusare degli strumenti FSR, a proteggere efficacemente i diritti e gli interessi legittimi delle imprese straniere e a garantire "un ambiente imprenditoriale veramente giusto e non discriminatorio per tutte le imprese extra-UE".
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