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UE sovvenziona le sue "tre nuove industrie" col pretesto della transizione verde

(Quotidiano del Popolo Online)martedì 27 agosto 2024
UE sovvenziona le sue
Il 500.000° veicolo di NIO presso la NIO Second Advanced Manufacturing Base di Hefei, nella provincia orientale cinese dell'Anhui. (9 maggio 2024 - Xinhua/Zhang Duan)

Il 20 agosto 2024, la Commissione Europea ha reso pubblica una decisione preliminare di imporre dazi antidumping definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici (EV) dalla Cina, che vanno dal 17% al 36,3%.

La decisione è stata seguita attentamente dalla comunità internazionale, e molti Stati membri dell'Unione europea (UE), organizzazioni dell'industria automobilistica e imprese, think tank e studiosi hanno espresso le loro opinioni a questo proposito. Molti hanno sottolineato che l'UE sta attuando il protezionismo attraverso questa misura anti-sovvenzioni sotto la bandiera del "commercio equo", e la promozione dell'industria EV dell'UE non dovrebbe temere la concorrenza.

In realtà, l'intenzione dell'UE è di ottenere un vantaggio nella nuova fase della competizione globale per raggiungere la leadership nelle industrie legate alla transizione verde e alla lotta dei cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, molti Paesi hanno dato priorità ai prodotti alle "tre nuove industrie", ovvero prodotti fotovoltaici, veicoli elettrici e batterie al litio, ponendoli in cima all'agenda dello sviluppo industriale, con i Paesi dell'UE che non fanno eccezione.

Dopo la pubblicazione del European Green Deal da parte della Commissione Eueropea nel 2019, l'UE ha iniziato a concentrarsi in particolare sulla transizione verde del settore energetico e a spingere il progresso delle nuove industrie energetiche, incluse le "nuove tre industie". Nel 2020, la Commissione Europea ha lanciato una strategia industriale che ha chiaramente indicato che avrebbe fornito investimenti e sostegno finanziario per la transizione verde delle industrie.

In realtà, gli sforzi dell'UE per accelerare lo sviluppo delle "tre nuove industrie" e di altre nuove industrie energetiche non mirano solo a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), ma anche a far leva su questi settori per aumentare la competitività industriale globale dell'UE e garantire una posizione di leadership nel mondo, attuando allo stesso tempo sostanziali sussidi industriali.

L'UE è una delle prime regioni al mondo a implementare politiche industriali energetiche, e l'integrazione economica europea è il risultato della coordinazione delle politiche industriali tra gli Stati membri.

Negli ultimi anni, l'UE ha aumentato il sostegno finanziario per le industrie verdi, come le "tre nuove industrie", e settori favorevoli allo sviluppo sostenibile. Ha posto un'enfasi sulla transizione verso l'energia verde e sulla ricerca e sviluppo di tecnologie a zero emissioni, facendo dell'incremento della competitività industriale globale un obiettivo primario.

Nella prima strategia energetica complessiva dell'UE lanciata nel 2006, si è sottolineata l'importanza di sviluppare le nuove industrie energetiche. Le politiche industriali dell'UE legate alle "tre nuove industrie" sono diventate la misura principale per ottenere un vantaggio competitivo più forte e garantire una posizione di leadership nel mondo. Inoltre, ha attuato sovvenzioni a tutti gli effetti, con fondi di supporto di almeno 11 categorie e altri strumenti.

Poiché l'UE ha sviluppato e sovvenzionato fortemente le proprie "tre nuove industrie ", adottando misure restrittive e discriminatorie nei confronti dei prodotti delle "tre nuove industrie " di altri Paesi, per questo vale la pena di riflettere sulle sue vere motivazioni.

Per quanto riguarda l'indagine anti-sovvenzioni dell'UE sui veicoli elettrici cinesi, la Cina ha messo in dubbio la legittimità della decisione della Commissione Europea di avviare l'indagine, ritenendo che sia guidata da intenzioni politiche e un'azione protezionistica.

Negli ultimi anni, l'UE ha assegnato miliardi di euro per sovvenzionare e sviluppare la propria filiera di approvvigionamento di veicoli elettrici, e continuerà a sovvenzionare in modo completo l'industria locale dei veicoli elettrici in futuro.

In risposta al piano della Commissione dell'UE di aumentare dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina, un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha sottolineato che il processo di indagine anti-sovvenzioni della Commissione sui veicoli elettrici cinesi non è conforme alle regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ed è un atto di "concorrenza sleale" sotto il pretesto di "concorrenza leale".

Attualmente, l'UE, sotto la guida di documenti pertinenti come il European Green Deal, ha stabilito una serie sistematica e completa di politiche e strategie di coordinamento per le "tre nuove industrie", e ha cercato di aumentare la propria competitività industriale in questi settori attraverso sovvenzioni di diverse forme.

In apparenza, l'UE ha imposto una supervisione legale e ha limitato gli Stati membri dal fornire aiuti di Stato che potrebbero distorcere il mercato, tuttavia sono state stabilite molte eccezioni. Inoltre, con il pretesto di facilitare il progresso e la transizione verde, ha costantemente ampliato il campo di queste eccezioni, lasciando un'ampia margine e flessibilità a sé stessa e ai suoi Stati membri per sovvenzionare le loro "tre nuove industrie".

Secondo i dati pubblicati dalla Commissione, tra il 2018 e agosto 2024, la Commissione, nell'ambito dei Progetti Importanti di Interesse Comune Europeo (IPCEI), ha approvato 36,2 miliardi di euro in aiuti di Stato, per un totale di 320 progetti, che coprono un'ampia gamma di settori da batterie ed energia dell'idrogeno a tecnologie di comunicazione e infrastrutture e servizi cloud. In particolare, 68 progetti del settore delle batterie sono stati approvati, pari al 21% del totale,ottenendo una sovvenzione di 6,1 miliardi di euro.

Ciò dimostra chiaramente che l'UE non ha risparmiato sforzi nell'attuare politiche di supporto per le "tre nuove industrie" al fine di essere competitiva e guidare nei settori emergenti nell'arena internazionale.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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