57a sessione del Consiglio dei Diritti Umani ONU: centinaia di Paesi sostengono la Cina

Il 24 settembre, ora locale, nel corso della 57a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in risposta agli interventi degli Stati Uniti, e di un piccolo numero di altri Paesi, che attaccavano e denigravano la situazione dei diritti umani in Cina, più di 100 Paesi hanno espresso, in modi diversi, compresi discorsi congiunti e separati, il sostegno alla giusta posizione cinese, opponendosi alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani.

Cuba ha rilasciato una dichiarazione congiunta a nome di circa 80 Paesi, tra i quali la Cina, sottolineando che il rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi, e la non ingerenza negli affari interni dei Paesi sovrani sono norme fondamentali delle relazioni internazionali. Gli affari dello Xinjiang, di Hong Kong e dello Xizang sono affari interni cinesi. Essi hanno inoltre espresso contrarietà alla politicizzazione e ai doppi standard in materia di diritti umani, come anche all'utilizzo dei diritti umani come scusa per interferire negli affari interni di altri Paesi.

Chen Xu, rappresentante permanente della Cina presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e altre organizzazioni internazionali in Svizzera, ha rilasciato una dichiarazione congiunta a nome degli Stati membri del "Gruppo di amici sul dialogo e sulla cooperazione per i diritti umani", sottolineando che il Consiglio dei diritti umani dell'ONU non è un luogo di confronto e pressione, ma dovrebbe svolgere il proprio ruolo per raccogliere la fiducia e promuovere la cooperazione attraverso il dialogo e gli scambi tra i vari Paesi.

L'Uganda, a nome del Movimento dei Paesi non allineati, il Venezuela, a nome del Gruppo di Amici per la Difesa della Carta delle Nazioni Unite, e il Gambia, a nome del Gruppo Africano, si sono espressi a sostegno della posizione della Cina, sottolineando che tutte le parti dovrebbero evitare pratiche selettive e di doppio standard, resistendo congiuntamente alle ingiuste politicizzazioni, strumentalizzazioni e di utilizzo come arma delle questioni relative ai diritti umani.

La delegazione cinese ha inoltre tenuto un discorso per presentare la reale situazione della tutela dei diritti umani nel Paese, denunciando le gravi violazioni dei diritti umani commesse da Paesi come gli Stati Uniti, sollecitandoli a intraprendere azioni concrete per proteggere efficacemente i diritti umani e fare di più per la causa internazionale dei diritti umani.