FMI aumenta le previsioni di crescita economica della Cina nel 2024 al 5%

L'area di Lujiazui, nella zona di libero scambio pilota di Shanghai. (10 gennaio 2023 - Xinhua/Fang Zhe)

Martedì 16 luglio, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rielaborato la crescita economica della Cina per il 2024 al 5 percento in un aggiornamento del suo World Economic Outlook (WEO), rispetto alla previsione del 4,6 percento di aprile.

La revisione è principalmente attribuita a una ripresa dei consumi privati ??e alle forti esportazioni nel primo trimestre, secondo l'aggiornamento.

"In Cina, la ripresa dei consumi interni ha spinto il rialzo positivo nel primo trimestre, aiutato da quella che sembrava essere una temporanea impennata delle esportazioni che si ricollegava tardivamente all'aumento della domanda globale dell'anno scorso", ha sottolineato.

Il FMI ha mantenuto le sue previsioni di crescita globale nel 2024 al 3,2 percento, osservando che le economie di mercato emergenti dell'Asia rimangono il motore principale dell'economia globale.

L'attività globale e il commercio mondiale si sono rafforzati a cavallo dell'anno, con il commercio stimolato dalle forti esportazioni dall'Asia, in particolare nel settore tecnologico, ha osservato l'aggiornamento WEO.

Si prevede che il volume del commercio mondiale crescerà del 3,1 percento nel 2024 e del 3,4 percento nel 2025, ciascuno di 0,1 punti percentuali in più rispetto alla proiezione di aprile.

"Le economie di mercato emergenti dell'Asia rimangono il motore principale dell'economia globale. La crescita in India e Cina è stata rivista al rialzo e rappresenta quasi la metà della crescita globale", ha affermato l'economista capo del FMI Pierre-Olivier Gourinchas in un blog.

La revisione delle previsioni di crescita della Cina è stata annunciata a fine maggio dalla prima vicedirettrice generale del FMI, Gita Gopinath, durante una conferenza stampa a Beijing in seguito alla conclusione della consultazione dell'articolo IV del team del FMI per la Cina del 2024.

L'aggiornamento ha anche rilevato che lo slancio della disinflazione globale sta rallentando, segnalando ostacoli lungo il percorso. "I rischi al rialzo per l'inflazione sono quindi aumentati, aumentando la prospettiva di tassi di interesse più elevati per un periodo ancora più lungo, nel contesto di crescenti tensioni commerciali e di una maggiore incertezza politica", ha affermato.

"Ulteriori sfide alla disinflazione nelle economie avanzate potrebbero costringere le banche centrali, inclusa la Federal Reserve, a mantenere i costi di prestito più alti ancora più a lungo. Ciò metterebbe a rischio la crescita complessiva, con una maggiore pressione al rialzo sul dollaro e ricadute dannose sulle economie emergenti e in via di sviluppo", ha affermato Gourinchas.

L'economista capo del FMI ha affermato che è "preoccupante" che un Paese come gli Stati Uniti mantenga una posizione fiscale che spinge il suo rapporto debito/PIL costantemente più in alto, con rischi crescenti sia per l'economia nazionale che per quella globale. "Anche la crescente dipendenza degli Stati Uniti dai finanziamenti a breve termine è preoccupante", ha affermato.