Le autostrade cinesi vedono una trasformazione verde

Pannelli fotovoltaici lungo l'autostrada che collega Taiyuan e Xinzhou nella provincia settentrionale dello Shanxi. (12 luglio 2024 - Xinhua)

Con l'aumento del numero di impianti di energia pulita in uso, le autostrade cinesi stanno subendo una trasformazione verde.

La Cina è un Paese leader nel settore globale delle energie rinnovabili ed è la nazione con il chilometraggio autostradale più lungo al mondo. Entro la fine di giugno, sulle strade cinesi circolavano 24,72 milioni di veicoli a nuova energia (NEV). C'è un enorme potenziale di sviluppo nell'integrazione delle autostrade e del settore fotovoltaico.

La Cina incoraggia l'esplorazione e l'istituzione di aree di servizio autostradali a emissioni di carbonio prossime allo zero, nonché la costruzione di infrastrutture fotovoltaiche correlate, secondo una serie di linee guida pubblicate dal Ministero dei Trasporti all'inizio di quest'anno.

Le regioni a livello provinciale in tutta la Cina, tra cui Shanghai, Sichuan e Hunan, hanno svelato i piani per promuovere l'applicazione del fotovoltaico nelle aree autostradali, concentrandosi sulla scala e sulla distribuzione degli impianti fotovoltaici e sulle tecnologie di accumulo di energia per rafforzare la stabilità del sistema elettrico e le capacità di regolazione dell'alimentazione.

Nell'agenda nazionale c'è anche lo sviluppo di strutture e servizi correlati ad altre forme di energia pulita, come l'idrogeno. Dall'inizio di quest'anno, i conducenti che utilizzano veicoli alimentati a idrogeno hanno beneficiato del transito autostradale gratuito nella provincia dello Shandong. La provincia del Sichuan ha formulato una bozza di esposizione simile e prevede di accelerare la costruzione di infrastrutture di rifornimento di idrogeno in aree con abbondanti scenari di applicazione.

La Cina ha promesso di affrontare il cambiamento climatico e di seguire un percorso costante di sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio. Si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica prima del 2030 e a raggiungere la neutralità carbonica prima del 2060.